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Le armi nucleari costituiscono uno dei simboli peculiari della Guerra fredda. Crearono una situazione d'interdipendenza tra le due superpotenze e divennero terreno privilegiato della loro competizione. Contribuirono inoltre ad alimentare nell'opinione pubblica la paura di una guerra atomica che si tradusse in una mobilitazione dal basso contro gli arsenali nucleari. Negli anni Ottanta, con il tramonto della distensione, il movimento antinucleare ricomparve con forza sulla scena pubblica americana assumendo una dimensione e un'influenza senza precedenti nella storia del Paese. Il volume indaga l'ondata di proteste antinucleari che si delineò negli Stati Uniti tra il 1979 e il 1987 e la risposta articolata da Ronald Reagan per farvi fronte, facendo emergere l'incidenza che il movimento antinucleare ebbe sulla retorica e sull'approccio alla questione atomica dello stesso Presidente.